| | Progetto innovazione urbana P.I.U

Il progetto 'PIU’ PRATO è stato ammesso alla fase di co-progettazione del POR FESR 2014-2020 e per la sua realizzazione è prevista l’assegnazione di un budget di € 6.031.666,85 di finanziamento regionale oltre al cofinanziamento del comune per un ammontare complessivo di € 8.236.000.
L’obiettivo generale del progetto è quello di attuare il riuso dell’edificato esistente per trovare una nuova e diversa caratterizzazione degli attuali complessi industriali dismessi. Concetto di <> che non si limita alla stretta rifunzionalizzazione degli edifici esistenti ma che, estendendo il principio e declinandolo in forme diversificate ma convergenti sull’obiettivo della qualità urbana, affronta sia il fattivo recupero di parte degli edifici esistenti sia la sostituzione degli stessi verso la realizzazione di importanti e sinergici spazi scoperti che rappresentano il vero valore aggiunto dell’intero intervento di trasformazione.
Attraverso la nuova definizione del sistema degli spazi pubblici, che investe e struttura l’intero progetto mettendo in relazione i vari ambiti urbani tra loro e con il contesto cittadino, vengono messe in connessione le tre aree di progetto che accolgono funzioni diversificate ma funzionali allo sviluppo delle strategie di riqualificazione urbana ipotizzate:
– Porzione Nord : Medialibrary, Bar, Coworking e Piazza
– Porzione Centrale: Mercato Metropolitano e Piazzetta
– Porzione Sud: Playground
Il Piu della città di Prato, realizzato nel Macrolotto Zero, la zona storicamente motore produttivo del distretto industriale tessile, oggi caratterizzata da elevata densità di lavoratori di origine cinese. Un progetto di innovazione urbana (Piu), culturale e sociale per un nuovo distretto creativo
Più Prato, il Progetto di innovazione urbana (Piu) del Comune di Prato, prevede
interventi di rigenerazione urbana, integrazione e intermediazione culturale nell'area del Macrolotto Zero, posta immediatamente ad ovest dal Centro storico cittadino.
Una zona che è stata uno dei motori produttivi del distretto industriale tessile, ed oggi una delle principali zone urbane europee per concentrazione di famiglie di lavoratori migranti di origine cinese.
L'area del Piu ha una superficie di 43,5 ettari ed è in un contesto particolarmente delicato dal punto di vista sociale. Chiave di volta del progetto è la creazione di una nuova centralità urbana all'interno del quartiere, connessa al centro storico e agli altri poli d'interesse della città.
Il progetto vuole rendere l'area più vivibile, più attrattiva, più vivace socialmente ed economicamente grazie ad una serie di operazioni che hanno come elemento ordinatore il tema dello 'spazio pubblico'.
Gli interventi prevedono il recupero di ex edifici produttivi dismessi, la realizzazione di piazze e spazi verdi e interventi per una mobilità sostenibile per garantire l'agevole attraversamento e la piacevole fruizione dell'intera area.
Il cuore del progetto è costituito dalla demolizione di una serie di edifici industriali situati nel cuore del quartiere, per collegare pedonalmente le arterie principali che lo attraversano, Via Filzi e Via Pistoiese, e la creazione di una grande piazza. Parte degli edifici saranno mantenuti e riqualificati per ospitare spazi di aggregazione e nuove funzioni e servizi quali la media library e il co-working.
La piazza sarà caratterizzata da un segnale di richiamo del luogo, un Totem di monitor su cui gireranno in continuo video e informazioni e messaggi istituzionali in tutte le lingue. A sud il progetto prevede la riqualificazione di parte dell'ex fabbrica Forti, con la creazione intorno ad una nuova piazza, di spazi dedicati ad attività di natura sociale e commerciale: un mercato metropolitano, Laboratori per corsi di formazione , Casa delle associazioni, Sportello informativo sanitario per le donne straniere, Sportello intermediazione culturale.
La nuova piazza sarà luogo di incontro e fulcro di tutte le attività sociali del quartiere. Il progetto prevede inoltre, come elementi indispensabili per la riqualificazione, interventi di mobilità sostenibile con la realizzazione di una zona '30' e di percorsi privilegiati per pedoni e biciclette. Tutte le opere saranno realizzate secondo criteri di efficientamento energetico che riguarderanno sia gli edifici che il sistema di illuminazione pubblica.
Restituendo servizi, luoghi di incontro e di scambio ai diversi abitanti del Macrolotto Zero, si vogliono superare le criticità sociali qui chiaramente avvertite. Malgrado la collocazione relativamente centrale, la zona presenta le caratteristiche di un'area periferica: degrado edilizio e urbanistico, carenza di spazi di uso pubblico, sotto-dotazione di servizi alla persona, strade senza sfondo e altre barriere fisiche (a nord la sede ferroviaria, attraversata da pochi e angusti sottopassi, ad ovest la tangenziale e il quartiere San Paolo).
Il quartiere è cresciuto vorticosamente nel dopoguerra con l'afflusso di nuovi pratesi dalla Toscana per poi essere caratterizzato da una forte presenza di immigrati dal sud d'Italia.
Il Macrolotto 0 è oggi una delle principali zone urbane europee per concentrazione di famiglie di lavoratori migranti di origine cinese. Negli anni sessanta e settanta la zona, strutturata come città fabbrica, è stata uno dei motori produttivi del distretto industriale tessile, dove convivevano attività produttive e abitazioni ma, con un lento processo, gli edifici produttivi sono stati abbandonati e ne è stato fatto un riuso sporadico e casuale con pochi esempi di una rigenerazione rispettosa dei valori locali, e con molti interventi di sostituzione speculativa.
Autore/Fonte: Pratonotizie.it
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